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L'Umbria è la terra di S.Francesco un personaggio che mi ha sempre affascinato ed è anche la terra di Francesco B. (Mastrolindo) e della sua splendida famiglia ed è la terra dove si sono passati splendidi giorni tra paesaggi mozzafiato, strade a strapiombo su dirupi, lande che si potevano tranquillamente spacciare per la Mongolia (la piana di Castelluccio,ad es.),mangiate colossali, buonumore, etc, etc........
Consci di previsioni meteorologiche nefaste,si partiva così alla volta dell'Italia Centrale,chi il venerdì 28 aprile 2006,chi di sabato 29 con una logica levataccia: appuntamento prefissato a Perugia per le 12.00/12.30 dove in realtà ci si divideva tra perugini (chi aveva pernottato nel capoluogo) e norcini ovvero chi aveva già raggiunto di venerdì la meta che ci avrebbe accolti tutti da sabato.
giunto.
Formato il gruppetto,dopo una pantagruelica sosta dal nostro fantastico organizzatore,si partiva sotto una pioggerellina fastidiosa che diventava acqua vera e propria con lo scorrere dei primi chilometri:accipicchia,anche le condizioni del traffico NON aiutavano di certo ed a Bastia si recuperava un umido Ube che aveva trovato rifugio sotto una tettoia.
Un tremendo Mastrolindo aggrediva l'asfalto seguito dal gruppo di motari assatanati dalla voglia repressa di un inverno rigido che li aveva confinati a domeniche casalinghe per TROOOOOOOPPO tempo.
Si doveva ahimè soprassedere sul previsto road-book (il valico di Forca di Cerro si presentava sotto nuvole tempestose) e si optava così per una alternativa,che in realtà non si presenterà meno faticosa:stradine tortuose con pessimo asfalto in mezzo alla nebbia.
Quando si SALE su strade montagnose non ci sono molto chances cioè si SPERA nella discesa,ovvero nel diradarsi della nebbia,ma vige sempre l'equazione che scendendo,è vero,ci si vede,ma inizia a piovere di più, ed anche questa volta la conferma è stata inevitabile.
E' altresì logico che attraversando paesi dal nome poco conciliante come Palombara o Capodacqua non si può che trovare pioggia ed il sottolinearlo nel gruppo è stato l'indice di un buon umore elevato nonostante il pessimo clima: si continuava con battute sceme del genere ".......e certo che venendo in autunno l'Umbria è un po' piovosetta..." o similari..
Erano le 18.00 quando il nostro tour leader comprendeva che la cosa più saggia era quella di portare le ruote in quel di Norcia per la collocazione alberghiera dei perugini,la riconferma degli ostellieri norcini,una sana doccia CALDA (l'umidità aveva superato strati antipioggia atavici),un aperitivo,ed un frugale pasto serale, cercando di cancellare freddo ed umido con sane battute e risate pre-notturne.
Al momento dell'aperitivo si faceva conoscenza con l'allegra brigata di quelli del "Motogiro.com", un gruppo ibrido svizzero-norditalico composto da motari allegri e con signore motociclette (una Norton Commando,incredibile !): il guzzista del gruppo (qui con una Ducati storica...) era un simpatico americano residente a Lugano,già venuto al raduno dei Guzzi's Friends a Montecrestese (VB) lo scorso anno,che ritroveremo a luglio di quest'anno,sicuramente !
Dopo aver ben aperto le vie gastriche si iniziava il tour de force alimentare:taglieri oceanici di formaggi e salumi (norcineria), pappe di farro,ceci,etc..,piatti di pappardelle di dimensioni proibitive (si pensava che la prima parte fosse la cena,in realtà erano solo gli antipasti), carne alla griglia, salamelle, dolceria varia, etc.........il tutto condito da ottimo vino (che, non si capisce come mai, spariva rapidamente).
Più che sazi direi imbottiti o farciti che dir si voglia,si passava al piano superiore per i caffè.
La sorpresa maggiore era il conto:20 euri a cranio,impossibile per tutto quel bendiddio ! Roba da tornarci la sera dopo (e così si è fatto.......).
Girozzo per Norcia by night dove avendo spiovuto le luci dei lampioni creavano un clima suggestivo,direi quasi magico:la voglia di lasciarsi andare a eccessi verbali fino a notte tarda era tanta,ma la stanchezza e la temperatura tutt'altro che primaverile consigliavano di cadere nell'abbraccio di Morfeo.
La mattina del 30 aprile si presentava piovosa,ahimè,e le previsioni nefaste venivano così confermate:dopo una rapida colazione al bar delle mura,ci si bardava per l'appuntamento delle 9.00 al nostro pusher (di benzina, sia chiaro...) preferito, dotato di ogni comfort cioè panchina,tettoia, etc....); a gruppetti arrivavano tutti,pieno di benzina,sconforto iniziale via via che la pioggia peggiorava,ma il NOSTRO Mastrolindo spronava tutti alla sella.....evvai !
L'obiettivo (dopo una consultazione degli esperti dei road-book locali.....<c'è chi aveva studiato e chi no.....bocciati !>),si propendeva per le Cascate delle Marmore,e la scelta veniva premiata in quanto mano a mano che ci si allontanava da Norcia il tempo migliorava ed un pallido sole faceva capolino un poco prima di Ferentillo !
Qui si deviava per una botta di vita, come giustamente ha commentato il nostro Doc verbano: visita alle "Mummie di Ferentillo",visita comunque interessante;qui per una muffa particolare i cadaveri sepolti nella nuda terra sotto la locale chiesa (come si faceva fin quando Napoleone lo proibì......), sono stati mummificati,ovvero PERFETTAMENTE conservati.
Esperimenti recenti hanno confermato la presenza di tale elemento e l'esempio è dato dall'aquila sepolta con le stesse modalità.
Cenere alla cenere,chiappe alle selle,ovvero si risaliva alla volta delle Cascate delle Marmore:il tempo sembrava migliorare decisamente, ma la prudenza ci consigliava di tenere le bardature propedeutiche ad una eventuale sauna, tipica del motociclista stagionale (e stagionato,direi).
Arrivati alle Cascate,parcheggiando,c'era chi prendeva in parola il termine cascare e viveva il brivido della "rotazione di 90°" del suo California (Paolo II°), cercando il contatto con il terreno NON con le gomme, per fortuna senza alcun danno o poca roba.
Per non soggiacere al ricatto dei 5 euri (assurdi) per il camminamento ante-cascate, si procedeva in una galleria con rischi notevoli di essere stirati e mummificati sulle pareti della galleria stessa,ma si sa,i novelli Ebenezer Scrooge rischiano questo ed altro per non toccare i soldini !
Foto di gruppo,foto alle Cascate,simpatica gente che passava con battelli per il rafting, tempo estremamente variabile,pioggerellina,sole,pioggia decisa ...che palle....
Si era giunti all'ora del desco e si viveva così l'ebbrezza dei locali stand di porchetta, scaglionandosi lungo la via crucis dei furgoni attrezzati (è giusto far lavorare tutti....eccheddiamine....) seguiva cafferineria varia.
Il tempo era decisamente migliorato e si passava a sbardarsi: evvia verso nuove avventure ! Si ritornava sulla 209 per un breve tratto per risalire tramite stradine tortuose quanto belle sul versante occidentale per scollinare nella piana che tramite la veloce SS 3 porta a Spoleto;sole bellissimo,aria bella fresca,un po' più di gas ai motori,anche se le minacce di autovelox sempre presenti, facevano ridurre a più miti consigli le nostre bellicose voglie.
Dalla SS 3 un percorso molto tortuoso con stradine strette ci portava sulle alture spoletine fino a superare la piccola frazione di Monteluco (mt.804) : panorama splendido su ambedue i versanti ed aria frizzante,una vista mozzafiato su Spoleto, foto di gruppo "a scalare" (proposta di Hammer, subito accolta....),e via per la continuazione del tour..
Alle 21.30 iniziava la replica gastronomica (burp !) della sera precedente:nel volgere della serata erano d'obbligo i ringraziamenti a Mastrolindo e famiglia (sopportazione e disponibilità TITANICHE , direi),un piccolo cadeaux al DOC verbano per aiutarlo nella "lettura" delle mail (vedi foto) , la consegna della TOPPA "Valnerina-2006 Aste & Bilancieri" (e chi non c'era, ciccia ciccia.....bleah...!),il tutto"annaffiato dalla consapevolezza che il PEGGIO era passato,nonchè dei gargarozzi incredibilmente asciutti.
Per molti era l'ultima sera prima del rientro del giorno dopo e così,nonostante la stanchezza,si cercava di tirare tardi,ma chi si aspettava una giornata da "Leonessa" si coricava.
Il 1° maggio si annunciava con uno splendido sole e con uno stupendo cielo azzurro per cui svolte le formalità benzinarie di rito, la VOGLIA di moto era percepibile:chi doveva rientrare sceglieva o un percorso alternativo turistico soft (colline del Chianti) salutando il resto de gruppo già a Norcia,oppure si aggregava al resto di chi avrebbe prolungato la vacanza fino almeno a Castelluccio nel "cuore" del Parco Nazionale dei Monti Sibillini,per poi dividere i propri destini.
E qui sulle stradine del Parco (e per il resto della giornata),il nostro Mastrolindo si "trasformava" dimostrando che basta l'assenza della pioggia battente per passare da Bruce Wayne a Batman in un lampo,e d'altra parte complici sole ed aria frizzante la voglia è quella di "smanettare" sulle curve che da Norcia ci portano alla Forca di Santa Croce prima , passando per l'"Inghiottitoio" poi, fino a "circumnavigare" il Monte Ventosola ed i suoi 1719 mt., per fermarsi a RIMIRARE uno spettacolo incredibile.
Da qui si attraversa il Piano Grande (sembrava di essere in Mongolia), lasciando sulla nostra sinistra,salendo verso Castelluccio, la piccola Italia fatta da vegetazione fitta (foto di rito...);e così si giunge al regno delle lenticchie (mt.1452).
Sosta obbligata per cafferini/cappuccini/brioscini,pur con qualche inevitabile difficoltà di parcheggio;le frotte di motari,via via si susseguono,così come le generazioni di motociclette e dei loro centauri.
I posti che amiamo noi tutti,indipendentemente da moto possedute ed anni sul gobbo sono gli stessi.
Le ore passano veloci quando è bel tempo,si sa per cui ci si accomiata da chi rientrerà a casa in giornata mentre i restanti si buttano a capofitto verso le altre (stupende) strade.
Esistono dei fattori OGGETTIVI per un tour mociclistico:se si è in 4-5 moto è FACILE il procedere e di norma rimane in ritardo l'ultima o la penultima ma le 3 di testa è come se fossero UNITE da un cavo invisibile;se il numero di moto aumenta il gruppo di testa diventa di 4-5,il sesto ed il settimo fanno da collante ovvero le molle che aspettano la coda e poi tirano per ritrovare la testa, e la coda di 3-4 moto.
A volte serve un pastore che dal fondo risalga il gruppo per informare la testa di come vanno le cose in fondo:oltre alle dieci moto è DIFFICILE gestire un tour ed è consigliabile spezzarlo comunque;il resto di questo tour umbro si è svolto con 5 moto, ergo la facilità è stata ovvia.
Da Castelluccio si è ritornati sui propri passi per passare da Forca Canapine,Rifugio Tartufoli,al bivio per Tufo si è deciso di proseguire su Arquata del Tronto per scendere verso la SS4 (Salaria) per dirigersi verso Rieti,sconfinando nel Lazio,in realtà per svoltare prima nella zona delle Gole del Velino per imboccare la Vallonina in direzione di Leonessa e quindi del Terminillo.
Scopriamo a Leonessa che la strada per il Terminillo è chiusa ed aprirà da giugno:peccato, ci si consola con un pasto sui generis in quel dello stupendo borgo di Leonessa (bella la piazza centrale e la prossima volta converrà fermarsi lì), visto il brontolìo degli stomaci, e l'ora.
Ci rechiamo così in direzione di Poggio Bustone (borgo natìo di Lucio Battisti, fra l'altro),da cui si può dominare uno stupendo panorama sulla vallata in direzione di Rieti a sud e Terni a nord,paesaggi allietati dalla presenza dei laghi di Piediluco e di Ripa Sottile.
Da qui scendiamo attraverso tortuose (ma belle) strade passando per paesini con nomi per noi stranieri (Rivodutri, Morro, Labro) fino al Lago di Piediluco con il suo bel borgo.
Se nelle zone montane vigeva la pressochè quasi totale assenza di mortali,qui regna il caos vacanziero della festività dei Lavoratori,un po' di giuste difficoltà per il parcheggio,dopodichè ci si butta nello struscio mondano con la meta di una strameritata coppa di gelato.
La cosa che più mi esalta dei viaggi in motocicletta è il vedere sì posti nuovi, di cercare di memorizzare i nomi di paesi che forse non rivedrò più siano essi in carattere cirillico od in gaelico,ma soprattutto di osservare i bio-tipi della gente che via incontro : incredibile con quante e tali diversità la razza umana sia dislocata sul pianeta e COME la storia ci insegni che quanto appreso sui banchi di scuola sia VERO, palpabile quanto attraversiamo i posti che l'hanno vissuta.
Sostengo da tempo immemore che una motocicletta è una piccola astronave temporale e , complice l'amico Francesco C.collega estimatore della saga di Star Trek,in questi tour il confronto delle diversità sociologiche delle diversi genti (in questo caso d'Italia) è manifesta,soprattutto in posti come Piediluco,dove lo struscio mette a nudo questa realtà.
Sembra quasi di essere in estate,abbiamo vissuto quattro stagioni in tre giorni, ed un po' di shock fisico lo si avverte : quando saremo a casa per un 24 ore ancora avremo la sensazione di galleggiare come quando si è stato tanto tempo su una nave, mal di terra lo chiamano, segno che la vacanza a due ruote è stata una bella vacanza, indiscutibile.
Si rientra a Norcia rifacendo la Valnerina : il tempo sembra cambiare e nuvole minacciose si profilano tra i monti sopra il capoluogo dei Monti Sibillini, eh no....non ci sto....non abbiamo preso una goccia d'acqua.....ed oggi proprio non la metto l'antipioggia ! Giove Pluvio ascolta i lamenti di un povero pellerossa moderno e ci consente di rientrare aciutti.
La serata sarà alternativa in quanto le nostre budella chiedono pietà per cui si va di pizza, tranne qualche renitente che si prenderà (per errore, va bene,però....) la pizza Norcina con tanto di salamellerie varie sopra,e qualcun'altro che,non pago,pasteggerà a pasta con ragureria varia e panna,nonchè un ulteriore assaggio della salsicceria nostrana:mammamia, certa gente meglio regalargli un abito che invitarla a cena, come si dice dalle mie parti.
Il giorno seguente, 2 maggio il nostro tour leader ci sarà ancora d'aiuto per ovviare a problemi di traffico in zona perugina,mentre Firenze ci grazierà del solito intasamento ed in Versilia il dinamico duo comasco ci lascerà per deliziarsi con la strada delle Cinque Terre , non paghi di tanta bellezza umbra, veri MOTOTURISTI DOC, noi nonnetti invece si prosegue verso casa.
Che dire ? Ringraziare Francesco Mastrolindo e la sua STUPENDA famiglia è poca cosa: l'impegno che ha dimostrato nell'organizzare questo tour è stato unico direi e la nostra voglia di visitare queste terre stupende non è stata da meno; ci ha tradito indubbiamente il tempo atmosferico,ma lo spirito indomito di voler stare insieme con buonumore non si è sopito,nonostante piccoli ed insignificanti (per il futuro),incidenti di percorso.
Rimane il solito dispiacere per chi non ha potuto godere di una così bella compagnia nella speranza che possano unirsi ad altri appuntamenti non meno belli:si parla già della Valnerina 2007 o 2008, chissà forse.....
Alla via così....