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Per degustazione si intende generalmente un procedimento di valutazione organolettica di un alimento (come ad esempio i formaggi, l'olio d'oliva, il vino, la birra, il caffè, il tè ecc.); in questo caso specifico, invece, abbiamo valutato l'insieme di quanto le varie regioni della Francia da noi attraversate ci hanno offerto, una notevole varietà di sapori e visioni, una totale riconciliazione con il Mototurismo con la "M" maiuscola!

 

Chliometri e chilometri di strade senza traffico, zone collinari e montuose, vulcani spenti e laghetti, spiagge sull'oceano e quindi formaggi di vario tipo, affettati di qualità con offerte le più svariate, vini incredibili, ostriche, gamberi, patè di fegato, odore di lavanda, di vegetazione senza inquinamento, di tutto e di più insomma!

 

Il tutto "condito" da una continua proverbiale gentilezza che fa di una lingua dolce e sensuale il giusto sottofondo: insomma la Francia nelle sue regioni meno note al turismo di massa, esprime quanto cerchiamo da sempre: non ci fermeremo qui, la degustazione richiede necessari approfondimenti!

 

N.B.= la cartina indica solo i punti dei pernottamenti da cui sono iniziate le escursioni specifiche, in moto ed a piedi e non ha alcun riferimeno con le strade effettivamente percorse.

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AlpenTourer001a1Incredibile a dirsi, ma la realtà è che questo tour francese fatto da due italiani è nato in....Germania! Ogni qual volta ci si è recati a Monaco di Baviera, girando per le tante edicole, ho sempre notato una rivista tedesca molto ben fatta su itinerari mototuristici (AlpenTourer).

 

Proprio un numero della rivista era integralmente dedicato alla "France" ed in particolare alle regioni interessate dal nostro tour: in ogni caso era da tempo che avremmo voluto visitare l'Auvergne ed in Ardeche eravamo stati (in auto) in giugno, il resto è venuto da sè.

 

Particolarmente valide alcune location come quella di Pennes Le Sec, molto pratiche le soluzioni "automatiche" come quella di Arcachon, e molto difficile da trovare quella di Vitrac, ma è indubbio che oggi l'offerta alberghiera è incredibile e se valutata attentamente aiuta molto l'organizzazione del tour.

 

Che i francesi poi non siano il massimo della pulizia lo si sa, e le loro camere d'albergo o soluzioni similari non si smentiscono di certo: alligna la ragnatela ed i vetri hanno visto un lavaggio degno di tale nome ai tempi di Carlo Magno, se uno accetta queste condizioni, le loro eccellenze si fanno ben volere fin da subito però!

 

La "filosofia" di un viaggio deve sempre partire da queste considerazioni e farci la "tara": la loro adattabilità e disponibilità è uno dei vantaggi rispetto, ad esempio le rigidità e gli stress che ne derivano nel mondo teutonico e compensa i difetti di cui sopra (i ristoranti sono a livello dei pernotti in quanto ad igiene...).

 

ChambrePerigordIn realtà situazioni "pre-viaggio" difficili a valutarsi sulla loro "evoluzione", ci hanno costretto a non svolgere un lavoro di "controllo qualità" su itinerari e locations, per questo i problemi sorti lungo il viaggio, sono nati dalla mancanza di "rifinitura" dello stesso: valutare un percorso su cartina, osservare su gMaps le location, simulare gli itinerari stessi, etc.. sono tutte cose che richiedono tempo e se, come sempre è stato, lo si fa d'inverno, alla prova dei fatti, difficilmente abbiamo sorprese.

 

In ogni caso è sempre Booking.com che ci aiuta a trovare la soluzione migliore comptaibilmente con i costi che ci siamo dati voler affrontare: la solzione adottata è stata quella del viaggio "in crescendo", ovvero l'itinerario è stato concepito come un "processo orizzontale" da cui poter tornare indietro con rapidità, in ogni momento era difatti possibile disdire le tappe successive e mettere la parola "stop" al tour.

 

In realtà non si è tenuto conto delle difficoltà delle strade dell'Ardeche che è una zona quasi "chiusa" ad est da un limite fisico che è l'autostrada che da Valence va a Marseille e che taglia in due il confine: se usi l'autoroute rientrando da Grenoble nessun problema ma se vuoi fare strade dipartmentali la cosa è durotta e ce ne siamo accorti (certi piccoli paesi dell'Ardeche sono difficili da aggirare..).

 

Comunque bisogna dare atto ai "crucchi" che gli itinerari li sanno proprio fare e non è la prima volta che ce ne accorgiamo, lasciamoli stare: credo che la "fonte" AlpenTourer verrà ampiamente "saccheggiata".

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PERNOTTAMENTI: si é sfruttata ancora una volta la possibilità che offre il sito web "Booking.com"; sovente camere molto piccole al limite dell'agibilità con i soliti arzigogoli francesi sui circuiti idraulici dei bagni, ma tutto sommato l'insieme è stato più che accettabile oppure siamo stati noi ad essere "tolleranti".

 

LeGuaBeaumontUna delusione la sistemazione a Le Gua Beaumont (Les sentier des arches) in quanto pur essendo la più costosa è stata quella con meno servizi (notevole però il mega boiler per la vasca da bagno, ma solo due asciugamani per due persone, dotazione molto minimalista, niente sapone o campioni del genere).

 

La descrizione data sul sito web è sicuramente non corrispondente alla realtà: ottima la cucina a cena (ad eccezione del dessert) anche se il primo giorno ci hanno "deviato" a La Boucherade, sulla strada principale, in quanto loro non avevano tenuto conto della nostra presenza (sei alla fine del mondo, nel nulla, arriva gente che dorme lì per un tot di giorni e non gli tieni due posti per cena? Mah...).

 

Incredibile la discrepanza tra i dati di latitudine e longitudine segnalati dalla "Maison de Tari" di Vitrac-Combelongue rispetto alla realtà: il navigatore ci dava il "centro" di Sarlat-La Caneda, peccato che la location fosse sulla strada tra Vitrac e Combelongue più da questa parte però...due chilometri a Vitrac e circa sei a Sarlat (fatti tutti a piedi, in su ed in giù...moto bella ferma nel b&b visto il pericolosissimo stradino sterrato!).

 

Non è stata l'unica occasione dove abbiamo riscontrato differenze tra i punti indicati da Booking e la realtà ma la lamentela non è stata solo nostra, segno che i problemi di "precisione" delle mappe "virtuali" esistono, eccome!

 

Ottima come rapporto qualità/prezzo (incredibile la cucina, a cena è stata una esperienza culinaria da estasi) la scelta di Pradines vicino a Cahors (Le Clos Grand); era una struttura datata ma la gentilezza e l'accoglienza sono state squisite e poi lo "chef" guzzista.....dai..ci voleva anche quello.

 

Assurdo l'hotel di Mont Dore! Sulla stessa strada esiste un "residence" che si chiama La Grande Cascade ma non è un albergo, questo lo trovi sì dallo stesso lato, ma NON si chiama così anche se è "registrato" sul web con questo nome (non ricordo più ma qualcosa come "Ai due mufloni" per dire....

 

Anche in questo caso il sito è fortemente ingannatore, ma gentilezza ed una buona colazione fanno dimenticare il bagno dove un "crucco" ci sarebbe rimasto "incastrato" dovendo richiedere l'intervento dei "sapeurs".

 

BaguetteCIBO: colazione leggera ma corretta con la classica baguette od un ottimo croissant ma non certo l'ingolfamento anglosassone a base di uova e pancetteria varia o similaria crucca, per cui verso l'una era d'obbligo "rimpolpare" con una sana baguette au fromage (passeggero) oppure "corretta" con il jambon, per il pilota.

 

Sempre ottimo il pane ed idem il ripieno, digeribili entrambi, una sosta-ristoro giusta sia nei trasferimenti che nelle giornate a piedi, anche se in questo caso ci siamo concessi qualche cosa di più, a volte.

 

Sempre presente il "plat de jour" a costi variabili dai 9 ai 12 euri, piatti ben cucinati, completi, con contorni ottimi, uno splendido rapporto qualità prezzo, insomma non si può dire che sia un Paese "difficile" dal punto di vista culinario.

 

FromagesAuvergneA cena l'offerta è sempre stata splendida con punte da "estasi culinarie" o qualcosa di irripetibile se non in quel posto come a La Cabane di La Teste de Buch (dove le trovi le ostriche a quel prezzo?).

 

Dalle Alpi all'Oceano, da est ad ovest, cambiano i vini ed i cibi del "terroir" con una offerta qualitativa incredibile!

 

Nella Dordogna ovviamente è il "foie de gras" che la fa da padrone così come nell'Auvergne lo sono i formaggi, noi poi si va pazzi per i caprini ed in Francia ci si sfoga su questo fronte: ma anche le "galettes" di Chez Mimì a Mont Dore meritano la visita.

 

Sui vini: dopo aver visto gli sconfinati campi dei "vignerons" tornando da Bourdeaux, dopo la tappa-"gomma" di Libourne, siamo rimasti senza parole: chi può competere con quelle enormi estensioni e tutto quel sole che matura gli acini?

 

E il Piemonte non scherza sulla qualità, ma certo battere i francesi su questo fronte è comunque durissima!

 

Hanno pure "risolto" l'annoso problema del caffè con il cosiddetto "french roast" ovverossia quel sapore di bruciaticchio che aveva il loro pessimo caffè: molti esercizi usano le cialde di Nespresso!

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SleipnirDrome1La moto del viaggio è stata la nostra Moto Guzzi Norge 1200 del 2007 : chilometri alla partenza circa 59.500, (tagliando prima della partenza), al ritorno 62.500 circa per un totale di quasi 3.000 km. in 14 giorni; consumi medi dai 15 ai 18 km./lt in funzione delle benzine trovate, ma senza grosse differenze (peggiori nella Drôme ed in Ardeche, ottime verso l'atlantico).

 

In Francia trovare distributori aperti con cassa per contanti, non è facile: nei supermercati funzionano sempre 24/24 ore con carta di credito e non sempre le nostre funzionano (VISA e Mastercard dovrebbero essere bene accette, ma a volte non prendono nemmeno le loro CB, in ogni caso la carta va sempre usata con il suo PIN); i distributori "indipendenti" sono legati ai "garage" con officina meccanica.

 

Poche marche tra queste in linea di massima AVIA, TOTAL, ELAN ma non fanno il continuato e quindi li trovi aperti con orari ben precisi, di domenica e nei festivi non se ne parla proprio e devi rivolgerti per forza agli automatici, tanti quelli chiusi, la Esso praticamente sparita, idem AGIP o altre marche note da noi.

 

La 98 ottani non l'abbiamo mai testata : i costi della 95 erano più bassi che da noi (€/lt. dagli 1,58 ai 1,64/1,66 max).

 

Fin dal primo giorno il problema principale per la moto è stata l'accensione in viaggio della spia dell'ABS con attivazione dello stesso a tratti con andamento a singhiozzo, un vero incubo visto che sovente lo scatenamento della "samba" era legato ai "dossi" (tantissimi nella Drôme e decisamente alti!).

 

Difficile capire il perché: a volte lo faceva a freddo al mattino con discreta continuità, a volte nel pomeriggio nel momento del massimo caldo, poi per giorni più nulla per fortuna, ma sulla via del ritorno di nuovo anche a pochi chilometri da casa, al punto che il signor BOSCH ha subito le nostre più feroci imprecazioni.

 

Dopo l'attraversamento delle strade della Drôme la gomma posteriore ha subito un brusco e strano decadimento nella sua parte sinistra quasi come se una "lima" ne avesse portato via una fetta consistente al punto di "essere" sulla tela o quasi, da panico, visto che eravamo solo all'inizio del tour!

 

Nemmeno 8.000 km. con una Z6 Metzeler è un record "negativo" mai ottenuto e la cosa deprime: a Libourne l'abbiamo sostituita con una Z8 Interact (ad un costo folle, si sa, mai cambiare le gomme in viaggio, partire sempre con le gomme "quasi" nuove"....) vedremo... per noi è una novità, ma certo è che molte strade francesi sono VERA carta abrasiva.

 

Il beccheggio ed il rollìo fronte-retro è peggiorato rispetto al 2011: od il sistema ORAM ha raggiunto il suo limite o qualcosa non funge più come dovrebbe, dovremo dargli una bella revisione quest'inverno: rimane il fatto che questa Norge è "dottor Jeckill e Mister Hide", quando la si usa in versione monoutente senza bagagli, ha la snellezza e la guidabilità di uno scooter, con passeggero e bagagli invece, ha l'agilità di un pachiderma, che stress...

 

Abbiamo testato l'asfalto dell'Ardeche anche con l'abbigliamento: strada interpoderale bella stretta, camion che arriva all'improvviso in una mezza curva, frenato per benino (anche il pilota del camion ha avuto riflessi pronti), meno male che si andava piano entrambi, moto che si ferma ad un metro dal frontale del mezzo pesante, un attimo e, praticamente da fermi, siamo caduti sulla sinistra...

Borsa un po' ammaccata ed idem per il cupolino (e passeggero...), sensore della benzina che blocca la ripartenza, tanta paura, orgoglio di "motard" ferito, ma nulla di più: in tanti anni di esperienza ci sta anche questo: l'importante è poterne parlare!

 

ParkMotosOvviamente c'erano parcheggi per moto specifici e protetti dall'invasione delle auto: i "motards" in Francia sono una bella realtà e questo aiuta il mototurista civile, salutano tutti, sono solidali e collaborativi, veri "motociclisti" con la "emme" maiuscola...

 

Come al solito qualche motociclista italiano era un po' confuso ed invece di parcheggiare come tutti noi negli appositi parcheggi ben segnalati, ha ben pensato di mettere le proprie cavalcature davanti a portoni privati, poi a pranzo una bella birrazza da mezzo litro e via, sulla sella: un paio, ahimè, si sono schiantati nella Drôme, te pareva.... già è dura senza andare a cercarsela!

 

A parte i tanti francesi in moto (ma tanti veramente) pochi o nulli gli altri turisti in moto di differenti nazionalità, qualche tedesco ma pochi per la verità rispetto alle nostre abitudini degli scorsi anni: è un Europa che si chiude su sè stessa, sui propri confini e dove la moto per viaggi "fuori nazione" è cosa per pochi pazzi fanatici.

 

L'euro poi non vale "uguale" dappertutto....e le banche si leccano ancora le ferite!

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HonneurAuxPatronsLa Francia è una Nazione ed i francesi sentono questa loro appartenenza: sembra una premessa inutile, ma così non è; in Italia la percezione di fare parte di un qualcosa di "organico" è impossibile e la frammentazione del territorio e delle culture è totale.

 

In Francia puoi visitare la Normandia o la Dordogna, la Borgogna come la Provenza, e troverai ovviamente notevoli differenze nel "terroir", ma sarà sempre Francia, la lingua parlata, l'organizzazione delle strade, la popolazione stessa, tutto fa percepire una Nazione!

 

Tante tantissime le differenze man mano che si accumulavano i chilometri, le zone chiaramente agricole ci hanno visualizzato terreni ben curati, belle case, orari di apertura rispettati, una palese voglia di lavorare, una disponibilità nell'accoglienza che nasce dalla consapevolezza che il turismo è una risorsa importante.

 

In ogni dipartimento esiste la coscienza del valore del territorio: dove così non è emerge la povertà delle case (alcune di plastica, tipo bungalow) ed i tanti centri commerciali, i "non luoghi" che svalutando i valori della zona la impoveriscono, creando nuovi "schiavi" del 7/7-24h/24, così com'è avvenuto da noi.

 

ArcachonhuitresTurismo a parte (che è il "fil rouge" dei territori visitati), se in alcune zone sono la lavanda, i girasoli, gli olivi che contribuiscono all'economia della zona, in Auvergne i materiali che hanno lasciato i vulcani creano ancora l'indotto come due secoli fa, anche se sono cambiati i metodi di lavorazione, ovviamente, mentre è l'allevamento di ostriche e crostacei in genere che fa la ricchezza di Arcachon, l'estensione incredibile dei vigneti dopo aver superato la brutta periferia di Bourdeax, fa percepire la forza economica dei "vignerons".

 

Non è certo una Nazione in crisi quella che si è visitata: i ristoranti alla sera erano pieni ed erano per la stragrande maggioranza francesi gli occupanti, ma i primi grossi e dobordanti SUV li abbiamo visti solo nelle zone di confine con l'Italia e le targhe erano "italiane", mentre là erano le loro utilitarie Renault, Peugeot e Citrôen a farla da padrone (molte di recente acquisto).

 

Strade molto ben tenute (nell'Auvergne e nell'Aveyron sembra di viaggiare su un biliardo), parcheggi per moto ben protetti dall'assalto delle auto che peraltro quando ci sono le code si scansano per farti passare, insomma una Francia godibile, accogliente, con costi "normali" di buon senso, senza avere la palese evidenza di voler "pelare" i turisti.

 

PradinesGourmetSe i loro territori esprimono ancora dei "valori" questo è legato alla gente che quei territori li abitano: in Auvergne si mangiano i formaggi del'Auvergne, in Dordogna si mangia il patè di fegato d'oca della zona, sull'oceano si mangiano le ostriche ed i crostacei che si allevano lì e questo vale anche per i vini locali che vengono consumati sul posto oltre che venduti in tutto il mondo.

 

Le cucine regionali si basano sulle materie prime della zona e questo crea circuiti positivi che sostengono le economie locali mantenendo vive le attività aiutando la gente a creare occupazione, consumi interni, etc..

 

Questo non significa che dopo chilometri e chilometri di strade e vigneti e basta non esistano mega centri commerciali (LeClerc è una forza incredibile) dove si celebra il rito del consumismo più forte, ma è pur sempre una risorsa "francese" che ha un senso, vista la poca densità della popolazione.

 

Per non parlare poi dei tanti mototuristi francesi incontrati lungo la strada a dinostrazione che in quelle terre la pratica del "mototurismo" ha una sua continuità e questo produce altro indotto positivo, ma sono motociclisti attenti e prudenti che non inducono a "reprimenda" con seguenti effetti economici "negativi".

 

Ovviamente non è tutto oro che luccica e sui giornali campeggiavano i titoli per la rinascita economica della Francia nel 2025 (il grande progetto di Hollande) per fermare il "declino", i negozi sfitti e le attività commerciali chiuse (molte le officine meccaniche ed i distributori fatiscenti), si vedevano in molte aree del Paese attraversato.

 

Ma rimane il fatto di cui si è parlato all'inizio: in crisi o in crescita è SEMPRE una ed una sola Nazione !

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NyonsNon abbiamo avuto in passato un buon rapporto con Francia e francesi, ma in realtà ripensandoci le esperienze sono sempre state legate a "passaggi" per lo più rivolti al Nord vuoi per andare in Irlanda, in Inghilterra o in Scandinavia: eccezion fatta per le prime esperienze giovanili in Provenza sono sempre stati rapporti "mordi e fuggi" senza aver avuto l'occasione di "conoscere" i territori.

 

Questa è stata una vacanza di "riconciliazione" non solo con la Francia ed i francesi ma anche con il "Moto-Turismo": era dal 2003 in Turchia che non si aveva più l'occasione di attraversare territori interi per chilometri e chilometri senza vedere un altro mezzo sulla strada al punto di credere di essere gli unici abitanti del posto, incredibile ma vero!

 

E' fuor di dubbio che in Francia esistono zone turisticamente più "compromesse" dove il fenomeno di massa ha alterato l'originalità di quanto c'è da visitare, ma non è quello che abbiamo sperimentato in queste zone.

 

Drôme, Auvergne, Ardeche, Dordogne, Aveyron, Aquitanie sono tutte zone che se visitate a fondo offrono angoli interessanti, spazi di tranquillità pari alla "campagna inglese", ma vuoi mettere il clima!

 

Il rapporto qualità/prezzo è decisamente a favore del turismo in queste terre, soprattutto se finalizzato al Moto-turismo con una offerta che soddisfa tutte le esigenze: dai mercatini caratteristici e affollatissimi in cittadine come Sarlat-La Caneda, alla tranquillità estrema di Viitrac o Pennes-Le Sec, alla ricchezza sfrontata di luoghi esclusivi come Cap-Ferret (che eleganza però le donne viste là, altre che la "sciatterìa" delle nostre Rimini e Riccione!), insomma, di tutto e di più!Aveyron

 

E' fuor di dubbio che con l'avanzare dell'età viene meno la "voglia" di visitare cose in fondo ripetitive (castelli, ville, etc..) e si cerca ANCHE il massimo riposo, una calma esteriore che aiuti a "fare vacanza", paesaggi belli, cieli azzurri e sole che scalda le ossa: ecco, tutto questo lo abbiamo trovato in questo "tour degustation"!

 

E come tutte le "degustazioni" ben riuscite rimane la voglia di ripeterla, di "testare" altri sapori e valori specifici approfondendo magari cose già gustate: è il caso di Hauterives che certamente merita una capatina in futuro...così come l'Aveyron che ci è molto piaciuto pur avendolo solo attraversato.

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