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Sabato 1° luglio 2006,ore 5.30 del mattino;suona la sveglia,giù dalle brande,l'appuntamento con i nostri compagni di viaggio è per le 6.30 e non c'è tempo da perdere.
Sole pieno,aria già calda,sarà una lunga giornata:strano,poche moto lungo la strada,si sa,chi si "picca" di andare in moto sovente si sveglia tardi e fa i chilometri che fa,non per nulla la maggioranza di moto usate con 3/4 anni ha 15/20.000 km. ad essere ottimisti.
In breve : Milano,ss 36,Lecco,via dentro gli infiniti tunnel,ss 38 per la Valtellina,l'infinita assurdità di Morbegno,gli infiniti controlli di velocità della Polizia,ma poi il premio:dopo Sondrio si svolta a destra, ed inizia il tourbillon !
Via sulle curve strette e tortuose su per l'Aprica (1° passo mt.1.175) e sono solo le 9.30 circa,così qualcuno farà la seconda colazione (strudel !!!) approfittando della sosta benzina,quindi si riparte : c'è già traffico.
A Ponte di Legno il tour leader (io) sbaglia la svolta per il Gavia, e si ritrova al Passo del Tonale (2° passo mt.1.883): poco male,un passo in più,così Mastrolindo schiatterà,foto di rito per immortalare l'evento,e di nuovo in sella per tornare a Ponte di Legno.
Stavolta non ci sono dubbi,si sale sulla strada che porterà al Gavia :che tempo incredibile,il cielo è di un azzurro terso e le moto iniziano ad essere numerose,uno stormo rombante che scuote le valli,la premessa a quello che si vivrà in seguito allo Stelvio.
Siamo al Passo del Gavia (3° passo mt.2.621) e si inizia a ragionare: aria bella fresca,sole che cuoce la pelle,alla via così,S.Caterina Valfurva la stazione sciistica per eccellenza,e così si arriva a Bormio.
Si svolta a destra sulla strada di fondo valle tra centinaia di moto che salgono da Sua Maestà,ed inizia la SARABANDA : è un circo di tornanti, di cambi che scalano, di frizioni tirate allo spasimo,dove NON sei TU che dai il ritmo alla scalata,sei uno strumento a due ruote in una "orchestra" di altri strumentisti ed il tutto è semplicemente ESALTANTE !
Ed è BELLO farlo così,è SENTIRSI motociclista fra altri come te,è una simbiosi di elementi che rendono in QUEI giorni il Parco una arcadia delle due ruote, incredibile poi il rombo che si ode dal versante altoatesino quando si è al Tibet (in cima), un crescendo rossiniano.
Ancora 14 tornanti dei 36 totali e siamo al Passo dello Stelvio (4° passo mt.2.757),pausa ristoro,visione e foto dal Tibet,ci si mescola a moto e cavalieri: altro che Salone del Ciclo e Motociclo di Milano !
E' QUI che si vede il Parco Moto Circolante,dove TUTTE le marche sono BEN rappresentante e senza discriminazioni di sorta,nè false ipocrisie di merito,le curve sono uguali per tutti !
Si ridiscende a Bormio: il numero di moto è aumentato, ma quando si è al fondo si volta a destra per Livigno, ed il numero di moto scende decisamente,in quanto la maggioranza andrà verso la "vita" del raduno di Sondalo,che non fa per noi.
Curve e controcurve si sciupano,ed a fine giornata i tornanti fatti saranno ben piu' di un centinaio, ma al Passo del Foscagno (5° passo mt.2.291) la foto è d'obbligo,e sarà anche una bella occasione per il tour leader per improvvisarsi endurista in erba con tanto di coricamento dell'EV sul fianco di destra: robetta,nessun danno, e si riparte al volo,senza nessuna sosta.
Passo d'Eira (6° passo mt.2.208), non ce ne accorgiamo neanche perchè il traffico è diventato feroce ed i SUV la fanno da padrona,siamo quasi a Livigno per cui si passa la frontiera della zona franca e si sciupano i duty free: chissà come mai le targhe delle auto sono in gran parte marchiate "Roma", mah ??
Si gira a destra per il lago a Nord,foto,fotine....ma SOPRATTUTTO si fa BENZINA !!!! La super 95 ottani è a 0.80/0.85 euro al litro mentre la 98 a un euro e qualcosa, d'altronde, si sa i "cittadini italiani" sono TUTTI uguali, lo dice la "Costituzione" !
Dire che si fa il pieno è limitativo,si mette benzina oltre il tappo (se si potesse !) .
Via , via......la giornata è ancora lunga, sono solo le 16.30 e ci attendono ancora tante curve !
Si scende nella selvaggia Val di Livigno superando altrettanto selvaggiamente i tanti SUV, pachidermi del benessere più inutile, e si arriva al Passo della Forcola (7° passo mt. 2.315) ed ecco la frontiera per cui si entra in Svizzera; non ci considerano nemmeno,ormai avranno la nausea di vedere giacche di pelle multicolori.
Cambia COMPLETAMENTE il clima,non nel senso atmosferico, ma come humus,come feeling, pochissime quasi nulle le moto e strada PERFETTA,i rumori sembrano attutiti......insomma...è SVIZZERA !
Sosta d'obbligo con foto al Passo del Bernina (8° passo mt.2.323) e dopo si scende verso Pontresina, Samedan per risalire l'Engadina fino a Zernez, punto del pernottamento.
Sono le 18.15 circa quando si fermano i cavalli e si prende possesso delle camere constatando che fa assurdamente caldo per essere a 1.400 mt. circa ; quando andremo a cena alle 20.30 passeranno ancora molti motociclisti locali.
Impazza il mondiale di calcio anche qui (altro che promesse di svago maschile per le nostre "signore"....),c'è un gruppetto di portoghesi in festa, e nei locali le salette tivù pullulano di tifosi !
Nanna,dopo visita del posto, che peraltro noi lo si conosce da un pezzo: il saluto Engadinese (in ladino) è "Allegra",e la dice lunga.
Domenica 2 luglio 2006: ce la prendiamo comoda,altra splendida giornata di sole,colazione a buffet in mega salone delle feste per cui ci si "imbottisce" il giusto;sono ormai le 9.40 quando si ripartirà alla volta del Parc Naziunal Svizer.
Incredibile la quantità di conifere,la strada si snoda con un susseguirsi di viste che mi ricordano le zone sopra Inari , in Finlandia, bello,veramente bello , la moto va da sola........(anche troppo , visti i limiti di velocità che stiamo abbondantemente superando, come ricordano i colpi sul casco della consorte !).
Arriviamo al Passo del Fuorn o Ofenpass (9° passo mt.2149) , dove ci attende il solito parco motociclante parcheggiato : foto di rito, altra gente di "famiglia" con due cilindri a V, chiacchierata obbligatoria per confrontare i reciproci road-book.
Si scende nella splendida Val Mustair fino a quella piccola perla che è Santa Maria da cui uno stuolo di cavalieri meccanici scende dal passo dell'Umbrail.
Incredibili i cartelli:solo in Svizzera trovi prima l'indicazione per Merano a 80 km. e dopo pochissimo......Merano 78,5 km., che precisione !
Si arriva così alla sosta prevista di Glorenza o Glurns dopo aver passato la frontiera ed essere rientrati in Italia (si fa per dire,visto che le scritte sono tutte nella lingua di Goethe),la cittadina che ha fatto le sue fortune in 700 anni di storia sul commercio del sale,ci accoglie!
Parcheggiamo nella piazzetta,solita botteghuccia con Obst/Speck/etc.....giro del borgo, delle mura,delle torri.....etc......foto di rito del ponticello di legno......e si risale in sella !
Cioè,qualcuno sale in sella e qualcuno ci prova,purtroppo cadendo e facendosi male sul serio (da fermi !!!); ebbene sì,una passeggera riporterà una bella frattura del polso nel tentativo di salire in sella,roba da non credere !
Chiaramente la si medica alla belle e meglio e si cerca il posto ospedaliero più vicino (un posto da fantascienza,a dimostrazione di come l'Italia dal punto di vista sanitario presenti discrepanze incredibili!).
Il giro originario subisce quindi una profonda revisione (si doveva rientrare in Svizzera dal Passo di Resia per poi uscirne al Maloja Pass,ahimè !).
Dopo aver lasciato i due sfortunati compagni di viaggio per un loro rientro veloce grazie al prestito di una quattroruote,noi restanti si ritornerà invece dalla Val di Sole per ripercorrere poi i Passi del mattino a ritroso,ovvero cercando il ritorno dalla Valtellina: troveremo un traffico disumano (a causa di un incidente di un SUV) al punto che dovremo pernottare a Mandello del Lario e rientrare (con altre notevoli difficoltà nell'attraversamento di Milano) solo lunedì mattina.
Insomma,una vera e propria piccola odissea "Alpina & Lacustre" ! Rimane comunque un bellissimo ricordo del sabato e della domenica mattina,anche se la sfortuna si è fatta sentire dal pomeriggio della stessa fino al faticoso rientro:fa parte anche questo delle regole del gioco , così come la pioggia scrosciante presa al Tonale al rientro,e le gallerie da incubo sul lungo lago di Como !
Alla prossima,sempre sulla sella !