|
||
"Space, the last frontier....", così l'incipit della fortunata serie di Gene Roddenberry che ha seguaci in tutto il mondo, si può dire in modo trans-generazionale.
Per noi l'ultima frontiera invece é quella della nostra motocicletta e delle strade che si aprono ai nostri viaggi, una sorta di teletrasporto che ci fa vivere sempre nuove esperienze.
Questa volta il nostro micro-equipaggio ha cercato di scoprire gli itinerari che un Motociclista che ha visto gran parte del mondo conosciuto (Uros Blasko,vedi -> racconti -> Uros ) aveva sotto gli occhi nella sua vita quotidiana, le sue strade, i percorsi di casa,come si suole dire.
La Slovenia é un piccolo stato, ma che ha molto da offrire a chi ama il mototurismo: il nostro,purtroppo, é stato solo un piccolo assaggio perchè avevamo poco tempo, (dal 27 aprile al 1° maggio 2008), ma l'esperienza è stata più che positiva e contiamo di tornarci per vedere ciò che ci manca da vedere.
In linea di massima TUTTA l'Europa dell'Est é da visitare con le nostre amate motociclette : sono Paesi che hanno storia, cultura, panorami, etc...insomma tutti valori che il processo di integrazione europea non ha fatto altro che "sdoganare" in quanto queste nazioni sono rimaste congelate per fin troppo tempo sotto la cappa di un sistema di governo assurdo.
Abbiamo fatto base al Bit Centre Hotel a circa 3 km. dal centro di Ljubljana che offre il migliore rapporto qualità prezzo secondo la Lonely Planet di cui eravamo in possesso (2004) : in effetti per 52 €.per notte con colazione compresa (direi più che decorosa), gentilezza, efficienza, parcheggio, pur se con comfort ridotti (tipo quelli dei Formule 1 o Etap Hotel francesi per intenderci).
Abbiamo potuto godere di strade belle, panoramiche, ben asfaltate, dove i locali sono attenti e guidano con rispetto e prudenza ; la rete autostradale é in piena espansione (ciò significa code per lavori, certamente), i costi per i trasporti sono più che accettabili (la benzina ha costi assolutamente logici, non da strozzinaggio come da noi..).
Abbiamo percorso le strade della Gorenjska, della Primorska e della Notranjska con un tempo stupendo : nell'unico giorno di pioggia ci siamo fermati per visitare, da semplici turisti, la capitale.
La prima meta si può dire classica, é stata la scoperta del clima sereno, idillliaco del lago di Bled che raggiungiamo con l'altrettanto classica strada che attraversa Skofia Loka,Kranj,Radovijca.
Dopo aver parcheggiato la nostra astro-moto, affrontiamo la navigazione del lago per raggiungere l'isolotto al centro dello stesso tramite una delle caratteristiche gondole che possono trasportare circa una diecina di passeggeri.
Ci ricorda un po' il nostro lago d'Orta con l'Isola di San Giulio, ma la ressa di turisti qui é più sopportabile,direi ordinata, discreta, una situazione questa che vivremo un po' dappertutto,cioè un turismo a misura d'uomo, rilassato, mai frenetico, giapponesi e spagnoli permettendo (sic!).
Da Bled continueremo per Jesenice,Mojstrana fino alla ben nota località sciistica di Kranjska Gora : siamo nelle Alpi Giulie al di sotto della catena montuosa delle Karavanke che ci dividono dalla Carinzia.
Da qui svoltiamo per entrare nel Triglav National Park,dal nome della montagna che sovrasta il panorama : una strada bella tosta con l'ebbrezza di ben 50 tornanti con cubettatura antineve, ci portera' dapprima al Vrsic Pass massima sommità dell'itinerario, per poi portarci alla nota località di Bovec.
Il clima é surreale con la neve alta un paio di metri ai bordi, un po' di sano sconnesso, curve belle toste che stringono all'improvviso e la discesa dal passo mette a dura prova freni e sospensioni: per fortuna la giornata é splendida,vista la stagione ancora fredda, i tratti con il sole ci vedono rallentare per scaldarci le ossa.
Ma la strada più bella deve ancora arrivare ed é quella che attraversa la regione della Primorska nella valle del Soča il fiume che per noi si chiama Isonzo ; si parte da Bovec per attraversare Kobarid (Caporetto), quindi Tolmin,Idrija,Logatec,Vrhinika,fino alle porte della periferia della capitale.
Sono curve continue su una strada molto ben asfaltata, ben protetta e con scarso o nullo traffico (oggi é Festa Nazionale in Slovenia e sono tutti andati alle varie manifestazioni).
Giornata appagante: una doccia veloce e belli cotti ci si butta nella branda per il sacrosanto riposo !
Il giorno seguente é ancora il sole a fare capolino dalla finestra della nostra stanzetta : evvai ! Si va al mare dopo aver fatto montagna, come giusto ! Un veloce (si fa per dire, visti i lavori ed i camion incontrati...sic !) trasferimento autostradale per poi attraversare un calvario di auto e camion sulla costiera ma alla fine giungiamo a Piran, un posto incantevole che risente dell'italianità storica dell'Istria.
C'è un bel sole e ringraziamo di essere in bassa stagione : qui d'estate deve fare un bel caldo e deve essere un bordello di turisti !
Le influenze veneziane sono notevoli e rimaniamo affascinati dal mix del porticciolo con le architetture dei palazzi così diversi e così armonici nell'insieme.
Scopriamo la passeggiata a nord lungo costa che ci porta a Fiesa dove pasteggeremo all'hotel Pri Dejanu con un'ottima sogliola alla griglia ben innaffiata da una "pivo" della Union.
Sarà arduo risalire la strada fino al cimitero dove abbiamo parcheggiato la nostra astro-moto !
E' primo pomeriggio quando lasciamo Piran per rifare la costiera alla volta della strada (bellissima) che ci porterà a Postojna ben nota per le Jama (grotte) che peraltro abbiamo già visitato qualche annetto fa.
La nostra meta in effetti è il castello di Predjama che é legato ad un gustoso aneddoto (andate a leggervi che fine ha fatto il Robin Hood sloveno tale Erazem Lueger) (sic !).
Le strade sono veramente gustose per giungere a questa meta anche se si é levato un vento decisamente forte che ci da' non pochi problemi in alcuni punti.
Visitare il castello non é più possibile (sono ormai le 17.00 ed é orario di chiusura);ci accontentiamo di goderne la vista dall'esterno e scoprire la rilassatezza del tiglio secolare sotto cui é stato sepolto il cavaliere Erasmo di Predjama.
L'atmosfera è quasi magica,fuori dal tempo, senza turisti, solo noi,incredibile !
Lentamente risaliamo sulla sella per avviarci al nostro albergo, ed ancora una volta rifacciamo la strada di Logatec.
Buona parte del percorso nella periferia di Ljubljana lo facciamo nella scia di una Guzzi Quota con targa slovena con a bordo una coppia giovane : é una Quota particolare con un solo terminale di marmitta che consente l'utilizzo di borse laterali, con un monoammortizzatore posteriore, insomma una Stelvio ante-litteram e ci poniamo la domanda se é una Quota modificata da Uros o perlomeno se il suo zampino ci sia stato..
A cena, non paghi dell'esperienza del primo giorno ci recheremo di nuovo presso la nostra Gostilna di fiducia in centro : una cucina prelibata e una grande gentilezza nonchè rapidità nel servizio.
Purtroppo il nostro terzo giorno di esperienza slovena si presenterà umidissimo e fortemente nuvoloso :avremmo voluto dedicare la giornata ai castelli dell'est ed invece optiamo per una visita approfondita della capitale (che merita certamente, il castello, bei palazzi, il mercato, mega centro commerciale con cinema 3D, etc).
Per nostra fortuna il giorno successivo (quello del rientro alla base) il tempo si rimetterà al bello anche se le temperature saranno ancora decisamente basse.
E' vero: é stata una "toccata e fuga" anche in funzione della nostra attuale situazione che ci tiene il guinzaglio corto, ma contiamo di ritornarci per vedere ciò che ci manca e per approfondire la conoscenza degli sloveni ed una buona occasione potrebbe essere quella del motoraduno del Guzzi Club Sloveno, perchè no ?
IMPRESSIONI MOTOCICLISTICHE-TEST RIDE : E' stato il primo vero viaggio con la Norge e si dovevano testare un bel po' di cosette: moto nuova,borse e bauletto nuovi, casco nuovo, abbigliamento antipioggia in parte nuovo, lucchetto per caschi, passeggera (eh,no, quella non é propriamente nuova....).
Appena partiti a momenti mi viene un coccolone : con passeggero e borse la moto é inguidabile, lo sterzo galleggia nel vuoto ed il vento dei camion che mi sorpassano non mi fanno stare in strada e la cosa mi preoccupa non poco (e come ci vado sulle strade tortuose slovene ? Penso tra me e me dopo circa 30-40 km....).
E' bastato girare il pomello della molla del precarico del mono posteriore (tre tacche verso destra) per cambiare completamente assetto al mezzo,segno che il lavoro fatto dalla Guzzi é stato veramente centrato !
Poco prima di Novara si accende il segnale di massimo allarme (triangolo rosso con punto esclamativo e lampeggio della scritta SERVICE sul monitor LCD) : panico !
Avendo letto le istruzioni del mezzo sappiamo che potrebbe essere qualcosa di serio per cui sfruttiamo il TomTomRider per chiamare il concessionario di fiducia (siamo a nemmeno ad un paio di chilometri in linea d'aria...) che ci tranquillizza (pare che tale allarme si accenda per un nonnulla in molte occasioni......andiamo bene !).
In ogni caso per toglierci ogni dubbio ci rechiamo dal nostro uomo : in effetti dalla consolle digitale si rileva che l'errore era legato al sensore della benzina nel serbatoio che ha dato un falso allarme che viene prontamente azzerato.
Secondo me invece é stato il giovin puledro che doveva dare qualche segnale di intolleranza per il carico anomalo (borse, bauletto e passeggero), ed accettare la sua nuova condizione,girando solo con me si era abituato troppo bene !
In ogni caso, le cose negative : gli specchietti laterali non sono all'altezza del mezzo e vibrano in modo indecoroso, la mancanza di uno sportellino o di un qualche portadocumenti é ingiustificato vista la mole della carenatura, infine, dopo un po' le ginocchia risentono della posizione rattrappita.
La robustezza della carene laterali lascia mooooooolto a desiderare : siamo a nemmeno settemila chilometri ed iniziano a creparsi le zone vicino alla vite prossima al serbatoio, per ora faremo prevenzione con della fibra di carbonio adesiva, ma certo che la cosa lascia un po' di amaro in bocca.
Le cose positive : a velocità di crociera (130/150 km/h) la moto é veramente fruibile, senza nessuna sorta di stress, sicura, stabile, pronta negli allunghi per i sorpassi più difficili, nel misto veloce poi da' il meglio di sè come gruppo sospensione, trasmissione, cambio; il passeggero sembra quasi scomparire vuoi per una sella che non te lo fa proprio sentire addosso (con il California non era così...), grande autonomia (FINALMENTE !!!), buoni consumi, grande frenata, insomma una ciclistica da vera tourer senza averne nè il peso nè l'ingombro, direi una maneggevolezza incredibile !
Sara' la posizione di guida, saranno le borse, il colore, non so, ma mi é proprio sembrato di tornare indietro nel tempo alle nostre prime uscite con l'SP III, come aver cancellato in un viaggio dieci anni di California, cambio a bilanciere, cavalletto laterale a mensola, etc....che ci tocchi rifare la Scandinavia e gli USA ??
Le borse : le H&B Journey non sono le H&B Junior del California e la parte verniciata si riga solo a guardarle, inoltre salire e scendere non é proprio così agevole e la "zampetta stivalata" cozza sovente con quella di destra ; in compenso il bauletto da 52 lt. é una meraviglia ed in effetti in Slovenia lasceremo le borse laterali in stanza e gireremo con il solo bauletto, direi situazione ottimale anche per giri della domenica o del week-end.
Il casco : una vera sorpresa in senso positivo ! Grande visibilità, ottima aereazione al punto che si crea un effetto "phon" sui capelli in zona frontale ; ottima la visiera parasole al punto che (finalmente!) ho potuto fare a meno degli occhiali protettivi ; buona la chiusura/apertura della mentoniera e a casco chiuso da' l'impressione di una certa robustezza, e la sonorità è buona (nelle preferenze dell'audio del TomTom siamo scesi al 60-65% del volume mentre con il Nolan eravamo sul 75/80%).
Un po' rumoroso alle alte velocità dove l'aria entra un po' dappertutto anche se la testa non viene per nulla scomposta segno di una buona aerodinamica : per viaggi di media trasferta é ancora sopportabile, su quelli lunghi un po' meno.
L'imbottitura lo rende fin troppo aderente e direi che l'uso ideale é con il sottocasco di cui avevo perso la confidenza, ma che nel rientro ho finito di usare trovandone un certo sollievo (per fortuna viaggio sempre con tutto, anzi, di più...).
Considerato il costo (siamo sui 250/270 euri, anno 2008) direi un ottimo rapporto qualità-prezzo considerato che è pur sempre un modulare ! Ah, dimenticavo si tratta del modello FS-MAX della HJC, in fibra chiaramente.
Sull'antipioggia...beh non credo che vediamo l'ora di testarla....per adesso abbiamo preso acqua (come al solito) negli ultimi due chilometri prima di casa, e direi che non fa testo !
Un'ultimo appunto : buona la mappa dell'Eastern Europe del TomTom, considerato che il Paese visitato sta costruendo le proprie infrastrutture non abbiamo patito la cosa segno che l'aggiornamento è valido ! Adesso NON abbiamo scuse : Polonia,Ungheria,Slovacchia,Repubblica Ceca,Repubbliche Baltiche,etc.. a NOI ! |
||